, 03/05/2013 10:11
Si è conclusa con lo spettacolo “Trovalavoro” la rassegna di teatro contemporaneo Migrazioni di Primavera, organizzata al Teatro Mancinelli di Orvieto a cura di ArTè, Teatro Stabile di Innovazione. Prodotto dall'Associazione di promozione sociale “Lettori Portatili” di Orvieto, questo pamphelet di denuncia mette in scena l'amaro reiterarsi dell'inutile dispersione di tempo di una donna sempre immersa tra gli annunci di lavoro per non trovare lavoro: quel che emerge è che nonostante la più determinata ricerca il lavoro non si trova. Non a caso rappresentato nella data del Primo Maggio, dedicata a celebrare la Giornata del Lavoro, lo spettacolo è stato preceduto, nel Ridotto del Teatro Mancinelli, da un incontro-dibattito sul tema “Lavoro: crisi e prospettive” coordinato da Laura Ricci, direttora di orvietonews.it. Al dibattito sono intervenuti l'assessore Marco Marino in rappresentanza del Comune di Orvieto, Lucia Rossi della CGIL Umbria - segr. reg. Dipartimento economico settori produttivi e politiche industriali, Andrea Massino, presidente della Cooperativa sociale “Il Quadrifoglio”, Nella Condorelli, giornalista, e Fabrizio Caccavello di IWA (Associazione Internazionale per la Professionalità nel WEB). Molto stimolante e animata la discussione, da cui sono emersi dati preoccupanti di disoccupazione e inoccupazione, ma anche qualche interessante prospettiva rispetto a una società che sta cambiando e che richiede, in questo senso, approcci sociali e culturali diversi. Se con Lucia Rossi il sindacato ha messo in evidenza quanto la crisi stia strozzando il manifatturiero e l'edilizia, fino a oggi settori trainanti dell'economia; quanto sia necessario rifinanziare la cassa integrazione, porre un freno al lavoro nero e al precariato, detassare il lavoro e creare nuova occupazione; e quanto in questo periodo di grave crisi non esista più il tradizionale conflitto tra lavoratori e datori di lavoro, tutto sommato vicini, specie quando si tratta di piccola e media impresa, nel cercare di fronteggiare il generale impoverimento, Andrea Massino, della cooperazione sociale, ha fatto notare come dalla società emerga il bisogno di nuove economie, e come sia dunque opportuno intercettare e incoraggiare queste forme che possono creare nuovi modelli lavorativi: ad esempio l'economia civile basata sul bisogno di welfare, o il ritorno alla piccola produzione agricola di qualità. Ampia e articolata l'analisi sociologica di Nella Condorelli, che ha sottolineato, tra l'altro, come la tradizionale forbice tra qualità dell'occupazione femminile e maschile si stia dolorosamente accorciando non per un progredire delle opportunità riservate alle donne, ma per l'abbassamento del grado e della qualità dell'occupazione maschile: vale a dire che si diventa più uguali, ma in un minus piuttosto che in un di più. La giornalista ha inoltre ricordato la presenza di quella fetta di giovani che non solo non hanno il lavoro ma che, ormai senza speranza e demotivati, neanche lo cercano più. Ha infine destato notevole interesse, molta dialettica e una serie di interrogativi l'intervento di Fabrizio Caccavello, del direttivo di IWA Italy, l'associazione per la professionalità nel web che proprio in questi giorni ha concluso il proprio lavoro sulla definizione dei profili professionali del web e è impegnata in vari meeting nazionali a presentarli. Una vera e propria anteprima, dunque, questo excursus a Orvieto, che ha delineato come siano ben ventuno le professioni inerenti al web che IWA ha individuato, in un mondo in cui si parla sbrigativamente di lavoro "informatico". Da un settore dove il lavoro c'è o ci sarebbe e che al contrario di molti altri è in crescita, emerge dunque la necessità di riconoscimento professionale, in un ambito nuovo in cui il senso comune, e spesso purtroppo anche il mondo imprenditoriale e istituzionale, non ha talvolta la necessaria consapevolezza per distinguere la vera professionalità dall'improvvisazione. E anche, come è emerso dalla discussione che si è sviluppata, un settore, quello del web, che è difficile inquadrare in un ambito lavorativo tradizionale e che, ancor più di altri segmenti che comunque interrogano, pone il problema delle generale rigidità dei ruoli e dei contratti di lavoro rispetto a un ambiente che è invece in continua evoluzione, richiede professionalità duttili e molteplici né può prescindere da mobilità e flessibilità. Un ambito, infine, che bene può coniugarsi anche ai nuovi bisogni della società che cambia - all'economia civile, ad esempio, o alla green-economy, a forme di telelavoro, di conciliazione e di formazione permanente - purché se ne comprenda culturalmente il portato e non lo si voglia imprigionare nei modelli delle vecchie economie o, peggio, ridurre alle facili approssimazioni del "fare in economia" e del "fare da sé". Molto gradita, in sala, la presenza della Consigliera regionale di parità Elena Tiracorrendo, che nel portare il suo saluto ha sottolineato il ruolo che nel creare lavoro possono giocare oggi le economie sostenibili, a cominciare dalla cultura, dalle tradizioni identiterie e dal turismo. In linea con le nuove economie anche il pensiero dell'assessore Marco Marino, vicino alle problematiche del lavoro anche per il suo passato ruolo di esponente dei quadri sindacali. Soddisfatto dell'iniziativa il presidente dei Lettori Portatili Daniele Tinacci, che nel suo saluto ha ricordato come l'associazione abbia scelto di muoversi tra cultura, sociale e cooperazione, coniugando l'attività creativa e artistica all'impegno sociale.