, 20/01/2013 10:37
Il tema della cultura digitale è stato uno dei cavalli di battaglia delle associazioni che hanno lavorato negli ultimi anni sul territorio italiano, in particolare nell'anno 2012 con la specifica tematica all'interno dell'agenda digitale. Da componente della cabina di regia per le "competenze digitali" ero rimasto deluso dalla totale assenza, nel decreto legge "Crescita 2.0" dei riferimenti all'utilizzo dei vecchi media per fare cultura digitale. La delusione era legata al fatto che, in parlamento, era presente un disegno di legge congiunto sottoscritto dai partiti della maggioranza che sosteneva il governo Monti (PD e PDL) in cui veniva indicata l'importanza della cultura digitale verso quelle fasce di popolazione che non hanno ancora conosciuto e/o compreso i benefici derivanti dall'uso delle tecnologie per la vita di tutti i giorni. Sul tema consiglio la lettura di un pezzo scritto per Wired nel maggio 2012 da Gigi Cogo, tra i primi (se non il primo) a rievocare l'idea di un "Maestro Manzi 2.0". Approfittando della presenza ufficiale su twitter del Ministro Passera, ho richiesto allo stesso (mettendo in copia i due "padri" del disegno di legge parlamentare in materia di agenda digitale, Antonio Palmieri e Paolo Gentiloni) qualche delucidazione e oggi, domenica 20 gennaio 2013, ha risposto. [caption id="attachment_1541" align="alignnone" width="470"]
Passera: Ruolo Stato in sviluppo cultura digitale è art.1 legge crescita e sarà ripreso nel contratto #rai.[/caption]
Il tema del contratto di servizio RAI è particolarmente importante e, come chiede in twitter Antonio Palmieri, si auspica sarà fatto prima delle elezioni al fine di garantire la prosecuzione delle attività verso l'alfabetizzazione del cittadino a cui non serve solo fornire banda e servizi "innovativi" ma va creata la cultura per l'uso degli stessi.
Intanto nel sito dell'agenda digitale italiana compaiono i primi report delle iniziative, tra cui quello dedicato alla alfabetizzazione digitale.
