, 17/12/2010 10:19
La Commissione europea ha elaborato un programma ambizioso per collaborare con le autorità pubbliche degli Stati membri al fine di ampliare e perfezionare i servizi che queste offrono via internet. Il nuovo piano d'azione per l'e-government prevede quaranta punti specifici da realizzare nell'arco dei prossimi cinque anni per consentire a cittadini e imprese di utilizzare servizi online per registrare una società, iscriversi ed accedere alla previdenza sociale e all'assistenza sanitaria, iscriversi all'università o partecipare a gare d'appalto per la fornitura di beni e servizi alle pubbliche amministrazioni. Promuovere l'e-government può aiutare a migliorare la competitività dell'Europa e consentire alle autorità pubbliche di offrire servizi migliori e vantaggiosi in tempi di ristrettezze finanziarie. Per questi motivi, il piano d'azione è una parte fondamentale dell'agenda digitale europea, che mira ad aumentare l'uso dei servizi di e-government da parte dei cittadini del 50% e da parte delle imprese dell'80% entro il 2015 (cfr. IP/10/581, MEMO/10/199 e MEMO/10/200). Il nuovo piano d'azione si basa sull'esperienza accumulata con il piano d'azione sull'e-government del 2006 (cfr. IP/06/523). Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione responsabile dell'agenda digitale, ha affermato: "Questo piano d'azione e-government aiuterà le autorità pubbliche a utilizzare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione per offrire servizi migliori a costi ridotti, semplificando la vita a cittadini e imprese in termini di accesso ai servizi pubblici." In questo ambito, l'agenda digitale si propone di:
- incrementare fino al 50% l'uso dei servizi e-government da parte dei cittadini dell'UE e fino all'80% da parte delle imprese dell'UE entro il 2015;
- garantire che diversi servizi pubblici fondamentali vengano resi disponibili on-line, in modo che gli imprenditori possano avviare e dirigere un'azienda ovunque si trovino nell'UE, indipendentemente dal luogo d'origine, e in modo che i cittadini possano studiare, lavorare, vivere e andare in pensione più facilmente in qualunque paese dell'UE si trovino.
- servizi progettati per rispondere alle esigenze degli utilizzatori;
- produzione collaborativa di servizi, ad esempio le tecnologie Web 2.0;
- riutilizzo di informazioni del settore pubblico (compresa la revisione della direttiva sulle informazioni del settore pubblico – cfr. IP/10/1103);
- migliore trasparenza;
- coinvolgimento di cittadini e imprese nel processo di elaborazione delle politiche.
- servizi ininterrotti per le imprese;
- mobilità personale;
- attuazione in tutta l'UE di servizi transfrontalieri.
- perfezionamento dei processi organizzativi (ad es. approvvigionamento elettronico e trattamento più rapido delle candidature);
- riduzione degli oneri amministrativi;
- pubbliche amministrazioni più "ecologiche" (ad es. archiviazione elettronica e utilizzo di sistemi di videoconferenza in alternativa agli spostamenti).
- specifiche aperte e interoperabilità (ad es. attuazione del quadro europeo di interoperabilità);
- messa a disposizione di strumenti chiave (ad es. revisione della direttiva sulla firma elettronica e proposta sul reciproco riconoscimento pan-europeo di identificazione e autenticazione elettroniche).
- applicazione della registrazione sicura dei dati "una tantum" presso le pubbliche amministrazioni (per evitare di dover fornire le stesse informazioni più volte a diversi organi dell'amministrazione);
- sviluppo a livello UE di carte d'identità elettroniche nazionali ("eID") per agevolare le procedure transfrontaliere, ad esempio avviare una società all'estero, trasferirsi o lavorare all'estero, sbrigare le pratiche burocratiche online se si va in pensione in un altro paese o iscriversi ad una scuola o università estera;
- visualizzazione in tempo reale dello stato delle operazioni di cittadini e imprese con la pubblica amministrazione grazie ad una maggiore trasparenza e apertura;
- personalizzazione dei servizi per rispondere adeguatamente alle esigenze degli utilizzatori, ad esempio erogazione di documenti e informazioni in formato elettronico in modo rapido e sicuro;
- messa a disposizione dei dati per il riutilizzo da parte di terzi per sviluppare nuovi servizi pubblici e applicazioni, ad esempio mappe per sistemi di navigazione o applicazioni per l'informazione turistica.
Contesto
Il piano d'azione europeo per l'e-government rappresenta la risposta della Commissione alla richiesta degli Stati membri di una politica di e-government condivisa all'interno dell'UE, come sottolineato durante la dichiarazione ministeriale di Malmö sull'e-government tenutasi nel 2009 (IP/09/1738). Maggiori informazioni:- MEMO/10/681
- Piano d'azione europeo per l'e-government 2011-2015
- Comunicato stampa sulla dichiarazione ministeriale di Malmö sull'e-government
- Conferenza sull'e-government 'Lift Off Towards Open Government'
- Il piano d'azione europeo per l'e-government per il periodo 2006-2010
- Agenda digitale europea
- STORK – (Secure Identity Across Borders Linked)
- PEPPOL – (Pan-European Public Procurement Online)
- SPOCS – (Simple Procedures Online for Cross-border Services)
- epSOS – (Smart Open Services for European Patients)